23/01/10

Ecuador: Tre anni di cambiamento radicale



L'intervento del Presidente Rafael Correa per il terzo anniversario della Rivoluzione dei Cittadini, ha  posto l'attenzione sull'intensa attività del proprio governo per effettuare cambiamenti radicali del paese, tra questi l'adozione della nuova Costituzione nel 2008, è una delle pietre miliari della rivoluzione.
"Abbiamo già la nostra nuova Costituzione, questa canto alla vita, di tutte e di tutti, rendendo conto al popolo ecuadoriano(...) ora abbiamo un nuovo quadro istituzionale che seppellisce e seppellirerà definitivamente la lunga e triste notte neoliberale", ha affermato.
Le critiche degli oppositori al governo, con intenzioni destabilizzanti, restano senza appoggio, perché "nessuno crede in loro". "Non c'è alcuna opposizione, c'è solo un tentativo sistematico di cospirazione e destabilizzazione, ma non passeranno, siamo maggioranza, uniti, e vinceremo", ha detto.
Rafael Correa ha ricordato che in passato la politica estera era "sottomessa" mentre ora è di dignità, di sovranità, e per il rispetto e l'integrazione latinoamericana.
Ha sottolineato che sono 4 gli assi alla base del progetto rivoluzionario dell'Ecuador: il Governo nazionale, le assemble, i governi locali e i cittadini, ai quali chiede di fare un patto di sangue per continuare con "questa nave rivoluzionaria", ricordando che l'opzione preferenziale del governo ecuadoriano sarà sempre verso i poveri, i giovani e i popoli ancestrali.
Alla fine di un discorso che risultò molto emozionante per la folla, ha ricordato Simón Bolívar e Eloy Alfaro, suoi grandi ispiratori e ha dichiarato che la Rivoluzione Cittadina "sta trasformando e continuerà a trasformare questa nazione."
“Revolución Ciudadana" per tre, dieci, 30, 300 anni, perché questa rivoluzione non la ferma niente e nessuno. "Hasta la victoria siempre, feliz tercer aniversario Patria querida!"

20/01/10

12/01/10

¿Cuba terrorista?


di Mildred Legrá C. - 06 gennaio 2010
Articolo originale in spagnolo su ahora.cu

Perfino un bambino di terza elementare a Cuba, riderebbe per l’affermazione da parte del governo USA, di inscrivere il nostro paese in una lista senza senso ne giustizia.
Il Governo nordamericano, dopo il fallito attentato, nel periodo natalizio, sull’aereo per Detroit, ha annunciato nuovi provvedimenti per il controllo dei passeggeri provenienti da paesi catalogati come “Stati che patrocinano il terrorismo”.
Sembrava che il presidente Barak Obama fosse persona più intelligente e riflessiva, ma invece dimostra di non conosce per nulla Cuba e i cubani.
Poche nazioni hanno sofferto come Cuba il flagello del terrorismo. Come sono poche quelle che, come Cuba, hanno mantenuto, di fronte a questa minaccia alla sopravvivenza umana, una posizione ferma e opposta.

03/01/10

Contro il bloqueo: solidarietà attiva!


Ogni anno a Cuba circa 80 bambini si ammalano di un cancro renale o di un sarcoma.
Al fine di trattare questi tumori, è necessaria una chemioterapia combinata di diversi medicamenti.
Questi medicamenti sono prodotti a Cuba, ad eccezione dell'Actinomicina-D. Questo farmaco veniva importato dal Messico fino a quando l'azienda  multinazionale nordamericana Merck&Co ne a acquistato la fabbrica. A causa dell'embargo USA, tuttora in vigore, la Merck&Co -che è praticamente la sola a fabbricare questo prodotto farmaceutico- è soggetta al divieto di venderlo a Cuba. Non è più dunque possibile trattare questi tumori dei bambini in maniera efficace.
Quali sono le conseguenze per i bambini? Senza questo farmaco il trattamento medico è menoefficace e il successo di guarigione, che di solito si attesta al 70-80%, crolla drasticamente. Risulta evidente che molti meno bambini potranno essere guariti.

L'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba sosterrà la campagna europea per l'acquisto del farmaco antitumorale per bambini.

INFO: http://www.italia-cuba.it - amicuba@tiscali.it - tel. 02-680862 per
contributi destinati a questa campagna.
Se puoi passa parola!

01/01/10

Honduras, appello della Resistenza


Il Comitato per la Difesa dei Diritti Umani in Honduras (CODEH) ha denunciato che centinaia di persone sono perseguitate per reclamare giustizia ed opporsi al regime de facto installato dopo il golpe di Stato.  
"Nel paese continuano la persecuzione selettiva, le detenzioni e le esecuzioni sommarie contro membri del movimento della Resistenza”, ha allertato il CODEH in un comunicato.
Tra i casi recenti ha menzionato le persecuzioni contro i contadini della zona dell'Aguan, minacciati di essere espropriati dalla polizia e dai gruppi paramilitari al servizio dei golpisti René Morales e Miguel Facussè.
A questo fatto si sommano il sequestro e le torture al giornalista indipendente Cesar Silva e la repressione verso i mezzi di stampa che si sono opposti al golpe del 28 giugno contro il presidente Manuel Zelaya.
Molte persone appartenenti al Fronte Nazionale contro il Golpe di Stato si sono viste obbligate ad abbandonare il paese, ha affermato il CODEH.
Il Comitato per la Difesa dei Diritti Umani ha allertato la comunità internazionale su questa situazione e ha chiesto appoggio per dare protezione alle persone minacciate.
Nei sei mesi di regime de facto si sono registrati più di 4.200 violazioni ai diritti umani, 130 assassini di membri della resistenza, cinque giovani massacrati durante manifestazioni e più di 3.000 detenzioni, e vari mezzi di comunicazione hanno ricevuto minacce e due di loro, Radio Globo ed il Canale 36, sono stati chiusi ed occupati militarmente,
ha denunciato Zelaya.