Lo sciopero della fame dei 32 prigionieri politici mapuche è
iniziato il 12 luglio nelle prigioni di Concepciòn, Lebu, Angol, Temuco
e Valdivia.
Contro di loro – contadini mapuche in lotta per i diritti di una terra
che non hanno – viene applicata la legge antiterrorista del periodo della dittatura militare di Pinochet, ancora in vigore nel paese, la legge N°18.314, che riduce le garanzie
costituzionali riferite al giusto processo e alla presunzione di
innocenza.
Gli scioperanti, che si considerano prigionieri politici, chiedono inoltre la fine
dei doppi processi militari e civili per lo stesso reato, la fine
dell'utilizzo dei cosiddetti testimoni "senza volto", la fine
della tortura e delle confessioni estorte con la violenza, la
fine dell'uso eccessivo della detenzione preventiva e infine la
smilitarizzazione delle comunità e zone mapuche