06/04/11

Ecuador caccia l'ambasciatrice USA

I rapporti diplomatici tra l'Ecuador e gli Stati Uniti, si sono nuovamente scaldati e hanno subito una battuta d'arresto.
Martedì 5 aprile è stata  dichiarata "persona non grata" l'ambasciatrice degli Stati Uniti a Quito, Heather Hodges, e invitata a lasciare il paese "nel più breve tempo possibile".
Un provvedimento che rende nuovamente teso un rapporto che aveva già vissuto momenti difficili negli ultimi anni ma che sembrava molto migliorato, è in reazione ad una rivelazione in un cable diplomatico trapelato con Wikileaks.
Il cable in questione proveniente dall'Ambasciata USA in Ecuador, datato 2009, parla della presunta corruzione promosso dal ex comandante nazionale della polizia dell'Ecuador, Jaime Hurtado Vaca, e che questa, potrebbe essere già stata a conoscenza del Presidente Rafael Correa al momento della nomina del comandante.
Dopo aver ordinato l'espulsione del diplomatico, il presidente ecuadoriano ha accusato gli Stati Uniti di "spiare" la polizia del suo paese e di "cercare di coinvolgere il presidente nel caso di corruzione".
C'è gia un precedente. Nel 2009, quando Jaime Hurtado Vaca era comandante della polizia, due funzionari dell'Ambasciata USA a Quito, furono espulsi dal governo ecuadoriano, tra le accuse di interferire nelle questioni di sicurezza interna al fine di ottenere informazioni classificate della polizia ecuadoriana.

Elezioni in Perù

Il 10 aprile si voterà in Perù, scegliendo tra cinque candidati, il nuovo Presidente del Perù oltre ai 130 parlamentari. Favorito nei sondaggi è l'ex colonnello Ollanta Humala, che nelle precedenti elezioni del 2000, pur essendo un nuovo candadato e partendo in ritardo con la campagna elettorale, aveva incontrato grande appoggio tra la gente più umile ed era riuscito ad arrivare al ballottaggio, uscendone però sconfitto dall'attuale presidente Alan García.
Oggi come allora, Ollanta si ritrova contro tutta la oligarchia peruana, che controlla la quasi totalità della stampa e della televisione e che gli riversa addosso tutta la possibile immondizia. 
Il candidato dell'alleanza "Conquista del Perù", anche nell'ultimo dei confronti  televisi è stato il principale bersaglio di critiche da parte di tutti i suoi rivali: Pedro Pablo Kuczynski, Alejandro Toledo, Keiko Fujimori, e Luis Castillo, ma il candidato della sinistra peruana non ha accettato le provocazioni ed ha continuato a parlare delle sue proposte di governo per combattere la povertà, per creare occupazione e istruzione e per la sicurezza pubblica. 
Due dei candidati - Toledo, che governò tra il 2001 e il 2006, e Castaneda, ex sindaco di Lima - hanno affermato nel corso del dibattito che Humala nel paese andino imporrebbe un "modello di Stato", simile a quello del Venezuela, della Bolivia e del Nicaragua.
La vecchia oligarchia, che insiste nel definire, in maniera disprezzante, Ollando come la copia del  "dittatore" venezuelano Chavez, in realtà monopolizzando e insistendo solamente su questo tema la propria campagna elettorale, sposta i favori dell'elettorato popolare  proprio verso di lui, che ora può godere di più esperienza politica e di una struttura elettorale più organizzata.  L'unica in grado di contendere la presidenza in un ormai certo ballottaggio, sembra essere Keiko Fujimori, la giovane figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori (1990-2000), che in parte gode dell'eredità politica del padre, sorvolando però sul fatto che ora il padre di ritrova in carcere, condannato a 25 anni, per violazione dei diritti umani.