Circa 2.500 persone, saharawi dei campi rifugiati e dal territorio occupato, accompagnati da persone provenienti da
varie parte del mondo, hanno formato, una catena umana di più di un chilometro, fronte del muro della vergogna, eretto dagli occupanti marocchini, per denunciare e chiedere diritti
umani e autoderteminazione per il popolo
Saharawi.
Muro che divide, per tutta la lunghezza dell'ex Sahara spagnolo, la parte dei territori ancora occupati militarmente dal governo marocchino e la parte della zona liberata RADS (Repubblica Araba Democratica Saharawi) dove si è potuto manifestare a circa 400 metri dal muro.
Muro che divide, per tutta la lunghezza dell'ex Sahara spagnolo, la parte dei territori ancora occupati militarmente dal governo marocchino e la parte della zona liberata RADS (Repubblica Araba Democratica Saharawi) dove si è potuto manifestare a circa 400 metri dal muro.
L'iniziativa, denominata "Colonna 2010",
è al suo terzo anno, e cerca di riportare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, su di un
conflitto congelato dal 1975, quando il Marocco invase l'ex colonia
spagnola.
L'evento si è svolto pacificamente e senza incidenti
grazie al fatto che il Fronte
Polisario ha tenuto un perimetro di sicurezza più ampio che nel 2009, quando si registrarono due feriti per lo scoppio di una mina.
Di
fronte al muro della vergogna,
lungo 2.700 km, protetto da circa 100.000 soldati marocchini e da oltre 8 milioni di mine antiuomo, molte di fabbricazione italiana, i manifestanti hanno sollevato il "Muro della dignità".
Un muro composto da 34 bandiere Saharawi, uno per ogni anno di lotta e di esilio".
Un muro composto da 34 bandiere Saharawi, uno per ogni anno di lotta e di esilio".
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