Il Ministro dell'Agricoltura e Terra del Venezuela, Juan Carlos Loyo,
ha dichiarato che saranno i veri produttori del campo a dedicarsi al lavoro agricolo e di allevamento nella zona a sud del Lago di
Maracaibo (stato Zulia), dove sono strati espropriati 47 latifondo che erano a disposizione di ricchi proprietari terreni, grazie anche all'appoggio di gruppi paramilitari.
Il
terreno, per un totale di oltre 20.000 ettari è stato espropriato
nell'ambito delle misure di emergenza per fronteggiare i danni provocati dalle forti piogge, che hanno colpito il paese a fine novembre, causando 35 morti e più di 130.000 persone rifugiate.
Il dirigente campesino del Frente Ezequiel Zamora, Braulio Álvarez, ha accolto favorevolmente la decisione del governo venezuelano e ha osservato che coloro che si oppongono
sono grandi imprese multinazionali e arricchiti, una élite del paese per oltre 50 anni del secolo scorso, non si è solamente impossessata della terra, ma hanno lasciato il settore rurale in condizioni miserevoli.
Inoltre
ha sostenuto che quella zona, è dove si conta la maggior parte degli
attentati nei confronti degli agricoltori da parte dei sicari della vecchia oligarchia, contando ben 248 leader dei contadini uccisi.
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