È morto Alexander Haig, ex segretario di stato USA, all'epoca della amminstrazione di Ronald Reagan (1981-1989). Il "falco" Haig, dopo aver combattuto in Corea e in Vietnam, iniziò la sua ascesa politica negli anni settanta diventando segretario
generale della Nato, negli ultimi anni '70, e conducendo un durissimo scontro strategico con l'Unione Sovietica sulla questione
dei missili.
Secondo la biografia ufficiale, "President Reagan: The Role of a Lifetime", scritta da Lou Cannon nel 1991, Haig, rivolgendosi al presidente, parlando di Cuba, disse “Give me the word and I will turn that island into a fucking parking
lot”, un classico della diplomazia nordamericana, che si può liberamente tradurre in "datemi l'ordine e convertiremo quell'isola in un fottuto parcheggio".
Fu proprio Haig a dare impulso alle prime azioni nordamericane sotto copertura in centroamerica, contro la guerriglia del Guatemala, contro il Frente Farabundo Martí in El Salvador e contro il governo il sandinista del Nicaragua.
Per cui fanno effetto le parole di cordolio pronunciate dal presidente Barack Obama "Oggi
piangiamo la perdita di un grande americano che ha
servito il nostro paese con la distinzione", "il nostro guerriero migliore nella tradizione diplomatica
di coloro che dedicano la loro vita al servizio pubblico".
Adesso che si torna a discutere di Malvines, torna in voga un'altra perla di Haig, che fu inviato a mediare tra Gran Bretagna e Argentina in occasione della guerra delle Falklands-Malvine nel 1982.
In una intervista pubblicata del 2007 dal quotidiano argentino Clarín, il "mediatore" disse: “risultava chiaro che in caso di guerra, gli Stati Uniti appoggerebbero la Gran Bretaña”.
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