Il 16 ottobre più di 1 miliardo di persone avranno poco da celebrare, sono quelli che soffrono la fame secondo i dati FAO, il 9% in più rispetto all'anno scorso.
Il progetto «primo obiettivo Onu del Millennio» che aveva come target il ridurre del 50% gli affamati del mondo entro il 2015, ormai è carta straccia, non solo non si è riusciti a ridurre o fermare la catastrofe, ma al contrario, continua aumentare.
Si calcola che ogni sei secondi un bambino muore di fame, ma questo scandalo potrebbe facilmente essere eliminato se tutti i governi intervenissero in modo determinato. Secondo Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid «basterebbe seguire le politiche adottate dai governi del Brasile e della Cina, oppure alcune buone esperienze come quelle del Ghana, del Vietnam e del Malawi».
E non si tratta solamente della crisi economica mondiale, segnali evidenti c'erano già prima della crisi, ma le grandi potenze avevano un compito assai più prioritario: salvare le loro banche.
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