"Nelle zone con maggior carenza di medici in America Latina e nei Caraibi muoiono ogni anno oltre un milione di persone, di cui 500 mila bambini, molti a causa di malattie prevedibili e curabili. Decine di milioni di latino-americani non hanno accesso a servizi di salute. Questo accade anche in un paese immensamente ricco come gli Stati Uniti. Quelli che stanno morendo, non possono aspettare."
(Dal discorso inaugurale, il 15 novembre 1999)
Dieci
anni fa, una ex installazione militare della Accademia Navale è stata trasformata nella ormai famosa
Università Latinoamericana di Medicina, per dare la possibilità a migliaia di
poveri giovani latinoamericani di trasformare i loro sogni, di diventare medici e quindi di promuovere la
salute, prevenire, curare e salvare migliaia di loro fratelli, tutto questo per
mano della solidarietà di un piccolo paese, assediatato e "bloqueato" dalla nazione più potente del pianeta e della grande intuizione di Fidel Castro,
nel 1998, sulla scia di due uragani che hanno colpito i Caraibi e
l'America centrale, causando un numero impressionante di morti e danni
materiali incalcolabili.
Alcuni numeri: dal
2005, quando ci fu la prima laurea della Scuola Latinoamericana di
Medicina, 7256 medici si sono laureati in Medicina e Chirurgia provenienti da 45
paesi e di circa 84 etnie.
Nella speciale calssifica, i maggiori beneficiari di questo progetto sono stati Honduras con 569 laureati, Guatemala 556 e Haiti 543.
Attualmente ci sono circa 90 gli studenti nordamericani, che non possono permettersi di frequentare le Facoltà di Medicina nel loro paese, visto che il costo è molto alto: 200mila dollari per 4 anni, escludendo spese di vitto e alloggio.
Ai giovani che studiano a Cuba viene gratuitamente garantito l'alloggio, l’alimentazione e le lezioni nel centro nei due primi anni del corso, dove studiano le scienze di base per poi venire distribuiti nelle 21 facoltà di Medicina del paese, dove si formano durante i 4 anni restanti. Inoltre percepiscono, durante il corso, uno stipendio in pesos cubani, per le loro necessità.
Attualmente ci sono circa 90 gli studenti nordamericani, che non possono permettersi di frequentare le Facoltà di Medicina nel loro paese, visto che il costo è molto alto: 200mila dollari per 4 anni, escludendo spese di vitto e alloggio.
Ai giovani che studiano a Cuba viene gratuitamente garantito l'alloggio, l’alimentazione e le lezioni nel centro nei due primi anni del corso, dove studiano le scienze di base per poi venire distribuiti nelle 21 facoltà di Medicina del paese, dove si formano durante i 4 anni restanti. Inoltre percepiscono, durante il corso, uno stipendio in pesos cubani, per le loro necessità.
2 commenti:
Altro che la School of the Americas (SOA), dove si sono graduati gran parte dei golpisti latinoamericani, ultimo per tempo, Romeo Vasquez, generale golpista in Honduras
Caro Paolo e coro Antonio, pensate come sarebbe diverso il mondo se l'informazione dei paesi "liberi e democratici" scrivessero queste verità invece di foraggiare odiose campagne anticubane. E se qualcuno sperava in Obama è servito, a Guantanamo si continua a torturare, le aperture verso Cuba sono diventate l'apertura verso Yoany Sanchèz, una persona mediocre che però è diventata un eroe della lotta per la libertà solo perchè per puro tornaconto personale non ha esitato a mettersi al servizio dei nemici del suo popolo. E ci sarebbero milioni di argomenti da portare per smentire le bugie dell'imperialismo criminale ma oggi mi sento preoccupato dal fatto che i telegiornali di tutto il mondo parlano di operazioni militari delle forze armate cubane in funzione anti-USA. Si tratta del'operazione Bastion 2009, un'innocua manovra militare a scopo difensivo simile a quelle che hanno luogo in tutto il mondo e che a Cuba si ripete con cadenza annuale, uragani permettendo (Per esempio lo scorso anno è saltata). La mia preoccupazione viene dal fatto che quando queste campagne di stampa partono in simultanea in tutti i paesi con lo scopo di additare all'opinione pubblica il nemico diabolico, spesso sono seguite da vere aggressioni militari (cominciano sempre così, basti ricordare la farsa che ha preceduto le invasioni in Irak, ex-Yugoslavia, Afganistan, e chi più ne ha più ne metta). E visto che sono prossimo alla partenza per Cuba, non vorrei ritrovarmi a dover imbracciare un fucile....
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