04/10/09

CUBA - USA: eppur si muove / 2



Un altro granello di sabbia del "nuovo corso" di Obama nei rapporti con Cuba.
La SINA, la sezione d'interessi statunitense a La Habana, inizia a prendere le distanze dai "dissidenti", per cominciare a smussare i contrasti con il governo cubano, che invece li considera come mercenari al soldo del nemico.
Un segnale, si rileva dall'ultimo ricevimento offerto dalla diplomazia USA nella sede avanera, dove per la prima volta in dieci anni sono stati invitati intellettuali e artisti cubani invece dei noti dissidenti.
La politica dei precedenti rappresentanti della SINA, specialmente da parte di James Cason, (nella foto con la "dissidente" Martha Beatriz Roque, leggendo un comunicato) finora era stata concentrata nel dare pieno appoggio politico e logistico a questo variegato gruppo della dissidenza. Lo stesso Cason riconosceva pubblicamente che la sua intenzione era quella di incrementare i piani della controrivoluzione con la quale -ha detto- veniva preparata “la transizione".
Sembra che si comincia a rendere conto che questa politica aggressiva e provocatoria non ha dato i frutti sperati, e che questi gruppi che si sono formati, più che composti da dissidenti politici, si siano in realtà composti da opportunisti che hanno fatto della dissidenza un vero e proprio lavoro.
I dissidenti, temendo di essere abbandonati dopo tanto corteggiamento e notorietà, sono delusi e arrabbiati, e denunciano che anche l'Unione Europea è da molto tempo che non li riceve e cha alcune ambasciate europee hanno cessato di prestare accoglienza e logistica.

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