21/12/10

Contadini si occuperanno dei 47 latifondo venezuelani

Il Ministro dell'Agricoltura e Terra del Venezuela, Juan Carlos Loyo, ha dichiarato che saranno i veri produttori del campo a dedicarsi al lavoro agricolo e di allevamento nella zona a sud del Lago di Maracaibo (stato Zulia), dove sono strati espropriati 47 latifondo che erano a disposizione di ricchi proprietari terreni, grazie anche all'appoggio di gruppi paramilitari.
Il terreno, per un totale di oltre 20.000 ettari è stato espropriato nell'ambito delle misure di emergenza per fronteggiare i danni provocati dalle forti piogge, che hanno colpito il paese a fine novembre, causando 35 morti e più di 130.000 persone rifugiate.
Il dirigente campesino del Frente Ezequiel Zamora, Braulio Álvarez, ha accolto favorevolmente la decisione del governo venezuelano e ha osservato che coloro che si oppongono sono grandi imprese multinazionali e arricchiti, una élite del paese per oltre 50 anni del secolo scorso, non si è solamente impossessata della terra, ma hanno lasciato il settore rurale in condizioni miserevoli.
Inoltre ha sostenuto che quella zona, è dove si conta la maggior parte degli attentati nei confronti degli agricoltori da parte dei sicari della vecchia oligarchia, contando ben 248 leader dei contadini uccisi.

17/12/10

Gelo a Cuba!!!

Cuba ha registrato ben 31 record nelle temperature minime nella notte di mercoledì, la più fredda per il mese di dicembre degli ultimi 50 anni.
Il record assoluto di freddo, nella notte, è stato registrato nella località di Colón, della provincia di Matanzas, solo 1,9 gradi, che si pone tra le cinque più basse di tutti i tempi nell'isola.
Tra le città capoluoghi di provincia, le più basse si registrano a Cienfuegos 4,5 C., Ciego de Ávila 4,1 C., e Santa Clara, 5,0 C.
Nella stazione metereologica Casablanca, nella capitale, si sono registrati 12,1 gradi, la più bassa della stagione invernale in corso.
Resiste il record nazionale di freddo con 0,6 gradi Celsius, stabilito a Bainoa il 18 febbraio 1996.

30/11/10

L'Ecuador disposto a dare cittadinanza a Julian Assange


Mentre tutti stanno dando la caccia al "traditore" Julian Assange, introvabile da parecchi giorni, dopo che la democratica e liberale Svezia gli ha negato il diritto di cittadinanza e con l'Australia, suo paese d'origine, determinata a negarle la protezione al fondatore di Wikileaks, il governo dell'Ecuador è pronto invece a offrire una residenza legale, sempre che venga richiesta, a Julian Assange. 
«Senza alcun tipo di problemi e senza nessuna condizione», ha assicurato il vice ministro degli esteri, Kintto Lucas al sito locale Ecuadorinmediato.
Il vice ministro ha anche precisato che inviterà Assange a visitare il Paese, dove potrà esporre le informazioni in suo possesso sull'America Latina e sull'Ecuador in particolare e sulle ingerenze nordamericane nella regione.

29/11/10

Wikileaks, questo fantastico misterioso strumento.


Non voglio mettere in discussione il buon lavoro svolto da Wikileaks, diretta da Julian Assange, un'organizzazione senza scopo di lucro fondato da sostenitori dei diritti umani, giornalisti e da altri, ma voglio iniziare a riflette a che scopo gli hanno permesso di inondare la rete con più di 250.000 documenti.
Mi domando ancora: ma chi mai potrà leggerli tutti? E quanto tempo può servire per verificarne, sempre che sia possibile, anche solo una piccola parte.
L'hanno lasciato forse fare perchè soffocare l'investigazione con una mole tale di informazioni è tecnica, ormai riconosciuta, capace di creare difficoltà, dubbi, diffidenze e sospetti su tutto e su tutti?

Possiamo notare che per una buona percentuale sono notizie già conosciute a tanti e certamente non c'era bisogno di rendere noto un confidenziale “cable” di una ambasciata nordamericana per sapere che Berlusconi resta in piedi fino a tardi per festine di vario tipo o che Ghedaffi si fa scortare da amazzoni. Oppure che il presidente Chavez gli stia sulle scatole o che Zelaya non stava rigando diritto.
Una cosa emerge subito, che è facile e poco costoso per gli Stati Uniti screditare un Primo Ministro di un paese amico, ma poco servile agli interessi USA. Basta rendere noto un “segret cable” dai toni irrispettosi, per mettere zizzania e al massimo ti bruci l'addetto stampa di una ambasciata.
Si è voluto poi dare un certo senso di segretezza a notizie di basso interesse, giusto un po' sopra allo gossip, ma ritenute, tra la gente, profondamente vere, magari solamente per averne già sentito parlarne o perché di facile intuizione. 
Proprio tra queste risulta più facile passarne altre, volutamente false, e farle credere vere, capaci di influenzare non solo l'opinione pubblica ma anche politici e governi.
Tra le prime ad arrivare, si legge “Secondo quanto diffuso ieri dal sito di Wikileaks, alcuni documenti americani riferiscono che la Corea del Nord avrebbe consegnato all’Iran 19 missili in grado di colpire le capitali europee e persino Mosca.”, trasformata successivamente da qualche euforico anticomunista in “la Corea del Nord è in grado di colpire anche l'Europa”.
E mi chiedo: se questo è vero, quando pensavano di dircelo? E ancora: ma basta inserire “Secondo quando diffuso ieri dal sito di Wikileaks, alcuni documenti...” seguito da qualsiasi boiata per essere credibili?
E adesso come possiamo distinguere tra quelle veramente ricavate dal sito in questione con altre messe in giro a doc?
(seguirà)

10/11/10

Massacro nei territori Saharawi


Bir Lehlu (Territori Liberati) 09/11/2010 (SPS)
In un comunicato del Ministero dell'Informazione del Governo della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), ha elevado a 11 i morti, 723 i feriti e 159 i dispersi, causati dell'invasione del campo di Gdeim Izik, e i precedenti attacchi a El Aaiún, capitale occupata del Sáhara Occidentale, da parte dell'esercito e dei coloni marocchini.
Le case e le auto della popolazione saharawi sono state distrutte, saccheggiate, bruciate e gli abitanti brutalmente picchiati.
La nota segnala che l'aggressioneè stata perpetuata da parte delle unità dell'esercito marocchino trasportati dai settori di Guelta, Husa e Amgala, vicini al "muro della vergogna", più altri sei battaglioni militari, della gendarmeria, unità mobile e polizia.
L'operazione è stata attentamente preparata dagli alti ranghi militari della forza di occupazione con la coordinazione dei servizi segreti, che dominano perfettamente la situazione territoriale, per la sua lunga esperienza  in carceri segrete, torture  e sterminio dei cittadini saharawi.
Per evitare testimoni scomodi sono stati espulsi, in pieno giorno, numerosi giornalisti stranieri, eurodeputati e rappresentanti della società civile, conclude la nota.

07/11/10

Riconosciuto lo status di rifugiato politico ad Avni Er

Successo della campagna contro l'espulsione verso la Turchia
Avni Er, il militante comunista turco arrestato il 1° aprile 2004 insieme a Zeynep Kilic, ed a tre dirigenti del Campo Antimperialista recentemente assolti per i reati che gli erano stati contestati, potrà rimanere in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Il pericolo di un'espulsione verso la Turchia è stato così scongiurato.  La campagna in suo favore ha avuto successo.
 
Di seguito l'articolo de la Repubblica che da notizia della sentenza del Tribunale di Bari.

Resta in Italia come rifugiato il turco condannato per terrorismo  - Repubblica - 06 novembre 2010 - Bari

QUALORA tornasse in Turchia, verrebbe arrestato. E il regime carcerario in quel paese, ai detenuti politici, non garantisce il rispetto dei «diritti umani primari». Sulla base di queste motivazioni, il giudice del Tribunale Civile di Bari Achille Bianchi ha annullato la decisione della commissione che non aveva concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari a Avni Er, il giornalista turco di 39 anni condannato in Italia a sette anni con l'accusa di aver partecipato ad un'associazione terroristica. Per lui si erano mobilitati associazioni umanitarie. Esponenti politici, medici e docenti universitari avevano firmato un appello contro la possibilità di una sua espulsione. «Avni Er - avevano scritto - è colpevole solo di aver svolto nel corso degli anni una puntuale denuncia delle violazioni dei diritti umani e della libertà d' informazione in Turchia». Il giornalista, per il quale la Turchia ha chiesto l'estradizione, dopo la condanna da parte del Tribunale di Perugia, è stato accompagnato al Cie di Bari.
La Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato politico ha respinto la richiesta di Avni Er, rassicurando sulla salvaguardia dei diritti in quel paese. Di parere contrario il giudice del Tribunale Civile Bianchi che, citando il rapporto di due organizzazioni internazionali, ha ordinato al questore di concedere al giornalista turco il permesso di soggiorno per motivi umanitari
. - (g.d.m.)

08/10/10

Seamos realistas, soñemos lo imposible!!


Il golpe in Ecuador. filo conduttore a Miami?

Il viceministro degli esteri ecuatoriano, Kintto Lucas, ha denunciato che la chiamata alla sollevazione interna fu fatta a Miami da parte del ex presidente Lucio Gutiérrez, sette giorni prima del tentato golpe del 30 settembre.
Il 23 settembre, all'Instituto Interamericano por la Libertad y la Democracia, di Miami, Gutiérrez, si espresse al riguardo alla conferenza  de "Il Socialismo del XXI secolo e la crisi in Ecuador" e sostenne la necessità di cacciare dal potere il presidente Rafael Correa.
Per Kintto Lucas,questi fatti devono essere investigati a fondo, ritenendo un forte vincolo questo appuntamento con i fatti del 30 settembre.
Nella dichiarazione al programma radio El poder de la palabra, del Quotidiano Ecuadorinmediato.com Kintto Lucas rivela inoltre che nello stesso istituto ci fu una riunione con il noto controrivoluzionario cubano Carlos Alberto Montaner (ex agente CIA) e altri cubani anticastristi, vincolati con settori dell'estrema destra in vari paesi.
Tra i vari temi trattati, Gutiérrez ha dichiarato che le truppe sono scontente dell'avvicinamento , da parte di Correa, ai governi di sinistra e ai vincoli con le FARC. Un'altro motivo si scontento, è lo smartellamento degli apparati dei servizi, citando tra i presenti alla conferenenza l'ex colonnello Mario Pazmiño, (accusato dalla stampa di essere vincolato con la CIA) come uno di quelli che ne ha sofferto le conseguenze.
Alla Conferenza erano presenti impresari venezuelani contrari al governo di  Chávez e molte personalità della destra nordamericana vincolata con l'ex presidente Bush.

29/08/10

Cile - 32 prigionieri politici mapuche in sciopero della fame

 
Lo sciopero della fame dei 32 prigionieri politici mapuche è iniziato il 12 luglio nelle prigioni di Concepciòn, Lebu, Angol, Temuco e Valdivia.
Contro di loro – contadini mapuche in lotta per i diritti di una terra che non hanno – viene applicata la legge antiterrorista del periodo della dittatura militare di Pinochet, ancora in vigore nel paese, la legge N°18.314, che riduce le garanzie costituzionali riferite al giusto processo e alla presunzione di innocenza.
Gli scioperanti, che si considerano prigionieri politici, chiedono inoltre la fine dei doppi processi militari e civili per lo stesso reato, la fine dell'utilizzo dei cosiddetti testimoni "senza volto", la fine della tortura e delle confessioni estorte con la violenza, la fine dell'uso eccessivo della detenzione preventiva e infine la smilitarizzazione delle comunità e zone mapuche

07/07/10

Venezuela: Fermato un terrorista e subito estradato a Cuba

Il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha annunciato che è stato estradato a Cuba, via Interpol, il terrorista salvadoregno Francisco Chávez Abarca, arrestato mentre tentava di entrare in Venezuela con passaporto falso, accogliendo immediatamente la domanda di Cuba, per il suo ruolo avuto nella realizzazione di attentati a La Avana.

Usando diversi alias, Manuel González, Roberto Solorzano e William Gonzalez, fece tre brevi viaggi brevi a Cuba nei mesi di aprile e maggio del 1997, periodo di numerosi attentati alle istallazioni turistiche cubane.
12 aprile del 1997: fece esplodere una bomba di 600 grammi di C-4 che causò danni nei bagni della discoteca Ache del Melia Cohiba Hotel.
30 aprile 1997: viene disinnescato un ordigno esplosivo (400 grammi di C-4) che il salvadoregno aveva messo in un vaso decorativo del quindicesimo piano della stessa struttura alberghiera.
24 maggio 1997: mentre Chávez Abarca era in Messico, una bomba esplode all'ingresso degli uffici, nella capitale, della Cubanacán, società cubana per il turismo.
Sempre nel 1997, sotto la guida di Posada Carriles, Francisco Chávez Abarca ingaggia il mercenario salvadoregno René Cruz Leon e lo incarica di effettuare missioni di terrorismo a Cuba.
Più tardi Cruz Leon fa due viaggi a Cuba, collocando varie bombe negli alberghi de La Avana, in uno di questi attentati viene ucciso il turista italiano Fabio di Celmo, è il 4 settembre 1997. Viene arrestato e confessa.
Mentre il reo confesso terrorista Posada Carriles, accusato anche di essere la mente dell'attentato ad un aereo cubano che ha ucciso 73 persone nel 1976, vive libero a Miami, anche se il Venezuela insiste con il governo del Paese per l'estradizione.  

01/07/10

La mortalità infantile a Cuba


Il presidente della World Association of Pediatrics, Chan Chok-Wan ha dichiarato, durante Il Workshop internazionale sulle esperienze di Child Health Care, che gli indicatori di mortalità infantile che Cuba sono meglio che in molti paesi sviluppati e con reddito molto più elevato, compresi quelle degli Stati Uniti.
Ritiene inoltre che Cuba è un buon esempio per il conseguimento di indicatori positivi, come lo sviluppo del suo sistema universale di assistenza sanitaria gratuita, il livello di istruzione raggiunto dalla popolazione e un atteggiamento propositivo dei professionali
Nonostante il blocco economico e commerciale imposto dagli Stati Uniti, che ha portato migliaia di milioni  di dollari di perdite per l'isola e limita l'accesso ai farmaci e altre risorse, Cuba ha un tasso di mortalità infantile tra i più bassi del mondo.
Cuba ha chiuso il 2009 con un tasso di mortalità infantile pari a 4,8 per mille nati vivi, il tasso più basso nella storia, secondo solo a quelli del 2007. Dato calcolato su 127.000 nascite, che rappresenta un aumento nella nascita di 7.458 bimbi in relazione al 2008, mentre il tasso di mortalità materna diretta è stata di 30 per 100.000 nati vivi.
Nel mese di ottobre 2009, il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Margaret Chan, ha anche detto che la sua visita l'isola è stata di grande importanza "per vedere e conoscere le iniziative eccellenti del Sistema Sanitario Cubano, il lavoro sviluppato in assistenza primaria e di comunità, l'uguaglianza e accesso per tutti ai servizi sanitari"

02/04/10

Saharawi: la colonna 2010

Circa 2.500 persone, saharawi dei campi rifugiati e dal territorio occupato, accompagnati da persone provenienti da varie parte del mondo, hanno formato, una catena umana di più di un chilometro, fronte del muro della vergogna, eretto dagli occupanti marocchini, per denunciare e chiedere diritti umani e autoderteminazione per il popolo Saharawi.
Muro che divide, per tutta la lunghezza dell'ex Sahara spagnolo, la parte dei territori ancora occupati militarmente dal governo marocchino e la parte
della zona liberata RADS (Repubblica Araba Democratica Saharawi) dove si è potuto manifestare a circa 400 metri dal muro.
L'iniziativa, denominata "Colonna 2010", è al suo terzo anno, e cerca di riportare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, su di un conflitto congelato dal 1975, quando il Marocco invase l'ex colonia spagnola.
L'evento si è svolto pacificamente e senza incidenti grazie al fatto che il Fronte Polisario ha tenuto un perimetro di sicurezza più ampio che nel 2009, quando si registrarono due feriti per lo scoppio di una mina.
Di fronte al muro della vergogna, lungo 2.700 km, protetto da circa 100.000 soldati marocchini e da oltre 8 milioni di mine antiuomo, molte di fabbricazione italiana, i manifestanti hanno sollevato il "Muro della dignità".
Un muro composto da 34 bandiere Saharawi, uno per ogni anno di lotta e di esilio".

09/03/10

Obama supera Bush per numero di espulsioni

Gruppi di difesa degli immigrati negli Stati Uniti, hanno denunciato  che le deportazioni  sono aumentate del 50% sotto la presidenza di Barack Obama, il quale, si era detto disponibile ad impegnarsi per una riforma dell'immigrazione.
Durante l'anno trascorso,, 387,790 persone sono state deportate dagli Stati Uniti. Un anno fa, sotto la guida di George W. Bush, le deportazioni erano state 264,503, dichiara Angelica Salas, direttrice della Coalizione per i diritti degli immigrati di Los Angeles (CHIRLA).
"Al Presidente Obama chiediamo la cessazione immediata delle espulsioni ed è necessario la sua leadership per far avanzare la riforma in materia di immigrazione", ha dichiarato Salas ai giornalisti.
CHIRLA e le altre organizzazioni presenti al convegno hanno annunciato di voler partecipare a una marcia il 21 marzo a Washington per rilanciare il dibattito sulla riforma dell'immigrazione, dove gli organizzatori sperano di radunare decine di migliaia di persone.
Pramila Jayapal, direttore dell'organizzazione One America, ha detto che concretizzare la riforma in materia di immigrazione che legalizzi i quasi undici milioni di immigrati irregolari, che vivono in America, porterebbe benefici economici al paese.

05/03/10

Venezuela: in 10 anni, l'indice di povertà dal 70% al 23%.

Il dato è stato confermato dal Presidente dell'Istituto Nazionale di Statistica (INE), Elias Eljuri.
La povertà in Venezuela è scesa al 23% nel secondo semestre del 2009, mentre nel 1996 aveva raggiunto fino al 70%, e con condizioni di estrema povertà al 40%, ora  invece al 6%, con un'inflazione record del 103%. Dati drammatici relativi alla gestione dell'allora presidente Rafael Caldera, mentre Teodoro Petkoff, attualmente redattore di un giornale di opposizione e molto critico nei confronti della rivoluzione bolivariana, era capo dell'Ufficio centrale di coordinamento e pianificazione della Presidenza della Repubblica (Cordiplan), cosa che alcuni politici e intellettuali oppositori al governo in carica, sembrano dimenticare facilmente.

02/03/10

Sri Lanka: grave conflitto politico

Si sperava che la fine del conflitto interno con la definitiva sconfitta militare delle Tigri di Liberazione del Tamil Eelam (LTTE), avvenuta il maggio scorso, potesse portare finalmente pace e riconciliazione nel paese asiatico, dopo quasi 30 anni di sofferenze.
Ma il sogno di tanto auspicato ritorno ad un pacifico confronto politico, convolgendo anche la comunità tamil, è subito svanito.
A partire delle elezioni presidenziali del 26 gennaio scorso, anticipate di 2 anni per la forte volontà  dal presidente Mahinda Rajapakse, che voleva capitalizzare in fretta il consenso ottenuto grazie alla vittoria militare, e guadagnare così il potere assoluto.
A mettere il bastone tra le ruote al suo progetto è stata la candidatura, alla presidenza, da parte di alcune forze di opposizione, del generale Sarath Fonseka, il vero artefice della vittoria militare sulle tigri e promotore di alcune proposte per una rapida riconciliazione del paese.
Le elezioni presidenziali sono state vinte da Mahinda Rajapakse, con gravi accuse di brogli e di utilizzo improprio di fondi pubblici, di uso privato dei mezzi di comunicazione pubblici e di tutte le forze di sicurezza, utilizzate a favore della propria campagna elettorale e per intimorire gli elettori.
Il generale Sarath Fonseka, dopo la "sconfitta" è stato subito arrestato per impedirgli di denunciare la non corretta elezione, e per impedirgli di partecipare alle prossime elezioni generali, anche queste anticipate al 8 aprile. Sono stati messi i bavagli alla stampa e non si hanno più notizie, da 45 giorni, di Eknaligoda, giornalista del LANKA E NEWS.
Il 19 febbraio il quartiere generale del Janatha Vimukthi Peranuma (JVP), il terzo partito dello Sri Lanka, è stato accerchiato dalla polizia, ma i militanti e i leader del JVP, hanno resistito impedendo alla polizia di entrare nella sede.
La crisi politica nell’isola assume un quadro sempre più preoccupante: nella capitale si registrano scontri fra simpatizzanti dell’opposizione e sostenitori del governo; il fronte anti-Rajapaksa conferma la “battaglia legale” contro “l’arresto arbitrario” del generale Sarath Fonseka, il quale rifiuta il cibo che gli viene offerto in carcere nel timore di essere avvelenato.
Migliaia di manifestanti anti-governativi hanno bruciato le immagini del presidente Rajapaksa e hanno chiesto la liberazione del generale Fonseka. I dimostranti sono stati attaccati dai sostenitori del governo, con lanci di pietre e sassi, molti uffici dell'opposizione sono stati assaliti e dati alle fiamme.
Intanto il presidente ha annunciato lo scioglimento del Parlamento in vista delle elezioni generali per l’8 aprile. L’obiettivo è assicurarsi una maggioranza dei due-terzi, per ottenere il controllo assoluto del Paese.

22/02/10

Morte di un parcheggiatore.

È morto Alexander Haig, ex segretario di stato USA, all'epoca della amminstrazione di Ronald Reagan (1981-1989). Il "falco" Haig, dopo aver combattuto in Corea e in Vietnam, iniziò la sua ascesa politica negli anni settanta diventando segretario generale della Nato, negli ultimi anni '70, e conducendo un durissimo scontro strategico con l'Unione Sovietica sulla questione dei missili.
Secondo la biografia ufficiale, "President Reagan: The Role of a Lifetime", scritta da Lou Cannon nel 1991, Haig, rivolgendosi al presidente, parlando di Cuba, disse “Give me the word and I will turn that island into a fucking parking lot”, un classico della diplomazia nordamericana, che si può liberamente tradurre in "datemi l'ordine e convertiremo quell'isola in un fottuto parcheggio".
Fu proprio Haig a dare impulso alle prime azioni nordamericane sotto copertura in centroamerica, contro la guerriglia del Guatemala, contro il Frente Farabundo Martí in El Salvador e contro il governo il sandinista del Nicaragua.
Per cui fanno effetto le parole di cordolio pronunciate dal presidente Barack Obama "Oggi piangiamo la perdita di un grande americano che ha servito il nostro paese con la distinzione", "il nostro guerriero migliore nella tradizione diplomatica di coloro che dedicano la loro vita al servizio pubblico".
Adesso che si torna a discutere di Malvines, torna in voga un'altra perla di Haig, che fu inviato a mediare tra Gran Bretagna e Argentina in occasione della guerra delle Falklands-Malvine nel 1982.
In una intervista pubblicata del 2007 dal quotidiano argentino Clarín, il "mediatore" disse: “risultava chiaro che in caso di guerra, gli Stati Uniti appoggerebbero la Gran Bretaña”.

16/02/10

Altro omicidio in Honduras

Altro omicidio mirato a colpire la resistenza hondureña. Lunedì 5 febbraio è stato assassinato il militante JULIO FUNES BENITEZ, del Sindicato de Trabajadores del Servicio y Acueductos y Alcantarillados, SITRASANAA. Colpito con una raffica partita da un taxi in corsa, nelle immediate vicinanze de Brisas del Norte, in Comayaguela. L'assassinio di Funes Benítez si aggiunge alla ormai lunga lista di esecuzioni a dano dei militanti del Frente Nacional de Resistencia Popular, FNRP, che lottano contro il golpe di stato in Honduras, contro il residente Zelaya Rosales, il 28 giugno del 2009.
Fonte. Departamento de Prensa y Divulgación del COFADEH
Foto: TIEMPO/Wilmer Romero 

Honduras: torna la radio dei garifuna

Radio Faluma Bimetu de Triunfo de la Cruz, è tornata a trasmettere a più di un mese dall'attentato incendiario da parte dei sicari golpisti. 
Era il 6 gennaio scorso, all'alba, quando la radio comunitaria garífuna fu incendiata da sconosciuti, che ne hanno saccheggiato le attrezzature.

11/02/10

Ancora sconosciuti gli autori dell'omicidio di Yaneth

A più di una settimana dal ritrovamento del corpo dell'attivista del Fronte Nazionale della Resistenza Popolare (FNRP) in Honduras, Yaneth Vanessa Zepeda, le autorità del nuovo governo di Porfirio Lobo non hanno ancora trovato gli autori del grave fatto.
La giovane attivista di 29 anni, madre di tre figlie, è stato rapita e assassinata da ignoti. Il suo corpo fu trovato il 3 febbraio dopo che era stato gettato fuori da un veicolo in corsa nella città di Loarque, a sud di Tegucigalpa.
Il corpo non riportava ferite da arma da fuoco o segni di accoltellamento e non si evidenziavano segni di violenza o di furto.

Andres Pavon, presidente del Cofadeh, ha ricordato, in un'intervista a Radio Globo, che gli unici ad utilizzare la tecnica di uccidere senza lasciare traccia nel corpo, sono i paramilitari colombiani o i consiglieri militari israeliani.
Questo Venerdì ci sarà una "Marcia per il ricordare la lotta  di Vanessa", che terminerà fronte all'ambasciata brasiliana a Tegucigalpa,
Alcune ore dopo aver reso noto la morte di Zepeda, sono stati rapiti e torturati due cameramen di TV Globo. I due lavoratori del canale televisivo, Manuel de Jesus Murillo, 24 anni e Ricardo Vasquez Vasquez, 27 anni, erano già stati minacciati a novembre per il loro eccellente lavoro di giornalisti durante il colpo di Stato militare contro Zelaya.

Panico a Miami




La notizia si sparse a macchia d'olio nelle decine di istituzioni e organizzazioni che condividono "come fette di torta" i soldi stanziati dal governo degli Stati Uniti, attraverso l'USAID, per promuovere quella che loro chiamano ¨il cambiamento o la transizione a Cuba¨, stanno finendo.
Una sorta di SOS è stato lanciato con l'articolo intitolato "In pericolo i fondi per i dissidenti a Cuba", scritto da John O. Tamayo, El Nuevo Herald, del 27 gennaio. L'articolo suggerisce domande le cui risposte ci avvicinano sempre più alla verità: Quanti soldi sono stati spesi, destinato a finanziare i gruppi dissidenti a Cuba? Cosa è cambiato nella politica verso Cuba a questo proposito? Chi hanno il privilegio di ottenere questi fondi?
Difficilmente si verrà a conosienza della reale somma di denaro destinata a promuovere questa politica.
Secondo AP, tra il 1996 e il 1998, l'USAID ha contribuito con 83 milioni di dollari "per sostenere i diritti umani e promuovere il cambiamento democratico sull'isola comunista", ma con il Piano Bush tali cifre sono aumentate vertinogiamente.
Secondo USAID, dal luglio 2007 fino all'inizio del 2009 circa 25 organizzazioni non governative e alcune università americane hanno ricevuto più di 100 milioni di dollari per attuare e sostenere la "transizione democratica" a Cuba, sotto il comando degli Stati Uniti.
Articolo completo, in spagnolo su kaosenlared.net.

"acqua nera" via dall'Irak

Il ministro degli Interni iracheno, Jawad Bolani ha annunciato che il governo irakeno ha deciso di espellere dall'Iraq 250 ex ed attuali dipendenti della Blackwater, oggi Xe Services, precisando che i contractor, informate 3 giorni fa del provvedimento, avranno tempo una settimana per lasciare il paese. 
La decisione segue la sospensione negli Stati Uniti del processo contro cinque ex contractor chiamati a rispondere del massacro compiuto a Baghdad nel 2007 nel corso di una sparatoria costata la vita a 17 iracheni.
Il governo iracheno ha denunciato che le guardie spararono senza provocazione contro i civili in  piazza Nisoor, a Baghdad, mentre la Blackwater dice la sparatoria ha avuto luogo a seguito di un agguato contro uno dei loro convogli.

02/02/10

Honduras - istituzionalizzazione del golpe.

Liberatosi di Zelaya, con il salvacondotto per Santo Domingo, il presidente eletto Porfirio Lobo, in continuità con il governo golpista, ha dichiarato che il suo governo non aderirà a nessun gruppo di paesi che abbia come obiettivo attaccare gli Stati Uniti, alludendo alla relazione che manterrà con l'ALBA, l'Alianza Bolivariana para los Pueblos de nuestra América, organizzazione che non riconosce la sua carica.
Mentre a Hugo Llorens, ambasciatore degli Stati Uniti, ha chiesto aiuto per la rientegrazione dell'Honduras nell'OSE, Organizzazione Stati Americani e per ristabilire le relazioni con la comunità internazionale.
Mentre si aspetta la nomina del nuovo ministro degli esteri, la segreteria delle Relezioni Estere, informò che questa settimana, saranno presentati i nomi dei nuovi ambasciatori e consoli.

23/01/10

Ecuador: Tre anni di cambiamento radicale



L'intervento del Presidente Rafael Correa per il terzo anniversario della Rivoluzione dei Cittadini, ha  posto l'attenzione sull'intensa attività del proprio governo per effettuare cambiamenti radicali del paese, tra questi l'adozione della nuova Costituzione nel 2008, è una delle pietre miliari della rivoluzione.
"Abbiamo già la nostra nuova Costituzione, questa canto alla vita, di tutte e di tutti, rendendo conto al popolo ecuadoriano(...) ora abbiamo un nuovo quadro istituzionale che seppellisce e seppellirerà definitivamente la lunga e triste notte neoliberale", ha affermato.
Le critiche degli oppositori al governo, con intenzioni destabilizzanti, restano senza appoggio, perché "nessuno crede in loro". "Non c'è alcuna opposizione, c'è solo un tentativo sistematico di cospirazione e destabilizzazione, ma non passeranno, siamo maggioranza, uniti, e vinceremo", ha detto.
Rafael Correa ha ricordato che in passato la politica estera era "sottomessa" mentre ora è di dignità, di sovranità, e per il rispetto e l'integrazione latinoamericana.
Ha sottolineato che sono 4 gli assi alla base del progetto rivoluzionario dell'Ecuador: il Governo nazionale, le assemble, i governi locali e i cittadini, ai quali chiede di fare un patto di sangue per continuare con "questa nave rivoluzionaria", ricordando che l'opzione preferenziale del governo ecuadoriano sarà sempre verso i poveri, i giovani e i popoli ancestrali.
Alla fine di un discorso che risultò molto emozionante per la folla, ha ricordato Simón Bolívar e Eloy Alfaro, suoi grandi ispiratori e ha dichiarato che la Rivoluzione Cittadina "sta trasformando e continuerà a trasformare questa nazione."
“Revolución Ciudadana" per tre, dieci, 30, 300 anni, perché questa rivoluzione non la ferma niente e nessuno. "Hasta la victoria siempre, feliz tercer aniversario Patria querida!"

20/01/10

12/01/10

¿Cuba terrorista?


di Mildred Legrá C. - 06 gennaio 2010
Articolo originale in spagnolo su ahora.cu

Perfino un bambino di terza elementare a Cuba, riderebbe per l’affermazione da parte del governo USA, di inscrivere il nostro paese in una lista senza senso ne giustizia.
Il Governo nordamericano, dopo il fallito attentato, nel periodo natalizio, sull’aereo per Detroit, ha annunciato nuovi provvedimenti per il controllo dei passeggeri provenienti da paesi catalogati come “Stati che patrocinano il terrorismo”.
Sembrava che il presidente Barak Obama fosse persona più intelligente e riflessiva, ma invece dimostra di non conosce per nulla Cuba e i cubani.
Poche nazioni hanno sofferto come Cuba il flagello del terrorismo. Come sono poche quelle che, come Cuba, hanno mantenuto, di fronte a questa minaccia alla sopravvivenza umana, una posizione ferma e opposta.

03/01/10

Contro il bloqueo: solidarietà attiva!


Ogni anno a Cuba circa 80 bambini si ammalano di un cancro renale o di un sarcoma.
Al fine di trattare questi tumori, è necessaria una chemioterapia combinata di diversi medicamenti.
Questi medicamenti sono prodotti a Cuba, ad eccezione dell'Actinomicina-D. Questo farmaco veniva importato dal Messico fino a quando l'azienda  multinazionale nordamericana Merck&Co ne a acquistato la fabbrica. A causa dell'embargo USA, tuttora in vigore, la Merck&Co -che è praticamente la sola a fabbricare questo prodotto farmaceutico- è soggetta al divieto di venderlo a Cuba. Non è più dunque possibile trattare questi tumori dei bambini in maniera efficace.
Quali sono le conseguenze per i bambini? Senza questo farmaco il trattamento medico è menoefficace e il successo di guarigione, che di solito si attesta al 70-80%, crolla drasticamente. Risulta evidente che molti meno bambini potranno essere guariti.

L'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba sosterrà la campagna europea per l'acquisto del farmaco antitumorale per bambini.

INFO: http://www.italia-cuba.it - amicuba@tiscali.it - tel. 02-680862 per
contributi destinati a questa campagna.
Se puoi passa parola!