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05/03/12

Quella valigia dall'Ecuador


Il ministro degli Interni, Jose Serrano, ha annunciato che rilascerà un rapporto che mostra che il Ministero degli Esteri non è coinvolto nel caso della valigia diplomatica contenente la droga, dichiarando inoltre che verranno resi pubblici dati rilevanti per far chiarezza su questo caso, come le certificazione di tutte le valigia diplomatiche da parte della Polizia Nazionale sarà così pienamente dimostrato che il Ministero degli Esteri non ha alcuna responsabilità in materia. 
I politici dell'opposizione hanno colto la questione per attaccare il governo e chiedere la rimozione del cancelliere Ricardo Patino, mentre in realtà loro stessi sono sospettati di aver creato appositamente la vicenda.
A questo proposito è stato sottoposto anche in Italia, un Manifesto di solidarietà al governo del Presidente Correa e al Ministro Ricardo Patino, dove si respingono gli attacchi personali ricevuti dal Cancelliere Ricardo Patino in questi ultimi giorni, che non fanno che confermare che l’unica finalità dell'opposizione, di alcuni gruppi di pressione e di alcuni mezzi di comunicazione, è di creare un’atmosfera negativa, tergiversando in modo grottesco la realtà e mentendo vilmente per appannare e oscurare i risultati raggiunti dal governo.

La notizia:
In Ecuador è noto come il caso della "Maleta Diplomatica". 10 pacchi che contenevano ben 40 chili di Cocaina liquida per un valore stimato intorno ai due milioni di Euro, provenienti dall'Ecuador, destinati inconsapevolmente al Consolato Ecuadoriano di Milano e che avrebbero dovuto contenere oggetti e materiali provenienti dal paese Sudamericano necessari per realizzare uno spettacolo teatrale gestito da un gruppo di attori ecuadoriani.
Cinque cittadini dell'Ecuador sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Bonola con l'accusa di detenzione finalizzata allo spaccio di droga. Un componente della banda Cristian Geovanny Loor, 33 anni, regista e attore teatrale, era riuscito ad instaurare rapporti di lavoro con il personale del consolato per organizzare la spedizione di materiale in Italia tramite un 'pacco diplomatico'.
Il ministero ecuadoriano degli esteri, totalmente all'oscuro degli intenti del regista-attore e dei suoi complici, aveva autorizzato, dietro pagamento, l'uso del canale diplomatico per quella che era stata presentata come una spedizione di materiale promozionale da utilizzare nel corso di una manifestazione divulgativa della cultura e delle tradizioni delle isole Galapagos.
L' inchiesta era partita nel giugno 2011 a luglio. Il traffico dai Caraibi, con metodi tradizionali non avevano funzionato: Adriano Saez Benigni, uno dei "cavalli", era stato pizzicato a Linate lo scorso settembre con 2,2 chili di coca, due mesi dopo era toccato a Fabrizio Morelli, unico milanese del gruppo, preso con 2,7 chili a Madrid. Da qui, l' idea di sfruttare il canale diplomatico e gli agganci di Loor.
La parte più delicata dell'indagine è stata il contatto col il Console e l'addetto al commercio ecuadoriani. Il 17 gennaio scorso, con le 80 tazze alla cocaina ferme a Linate, entrambi vennero convocati per dare l'assenso all'apertura del pacco. Timbri, bolle d'accompagnamento e date di spedizioni erano effettivamente sospetti. Dentro, la sorpresa. Un carico di cocaina liquida con un valore all'ingrosso stimato in 2 milioni di euro. Tagliata, quella cocaina avrebbe fruttato al dettaglio almeno 10 milioni,

27/09/11

Gli USA, sempre più preoccupati per la presenza cinese in America Latina


Gli Stati Uniti hanno sempre considerato l'America Latina come il loro "cortile di casa". 
Oggi sono preoccupato del fatto che molti governi della regione esprimono forti posizioni di sovranità, anche aumentando il commercio con la Cina.
 
Tratto da un articolo di Emilio Marin su www.laarena.com.ar

 Oltre a molti altri fili conduttori tra l'oligarchia venezuelana e l'ambasciata USA a Caracas, ora anche molti uomini d'affari evidenziano il loro odio nei confronti dell presidente Hugo Chávez.Tale ostilità ha molte ragioni politiche, tra le prime, lo stretto rapporto il presidente bolivariano ha stabilito con Pechino. Chavez ha viaggiato sei volte fino ad oggi nella capitale cinese, e il commercio bilaterale, sempre in aumento, ammonta già a 10.000 milioni di dollari.Da Caracas, in direzione dei porti cinesi, partono ogni giorno 400.000 barili di petrolio e si prevede di aumentarle a breve termine, fino ad un milione, degli oltre 3 milioni al giorno estratti da Petroleos de Venezuela SA (PDVSA).L'accordo per cui la Cina presta denaro e il Venezuela paga con il petrolio, non è il solo. Lo scorso agosto il ministro venezuelano del commercio, Edemée Betancourt, ha spiegato che entrambi i governi hanno realizzato 137 progetti di cooperazione. Essi ruotano attorno a progetti per infrastrutture, trasporti e strade, tra cui un programma di costruire 7.000 case, progetti già a buon punto.Il finanziamento di tali progetti provengono dal Fondo di finanziamento misto, che il partner asiatico ha contribuito con 4.000 milioni di dollari, mentre altri 2.000 milioni arrivano dal Sud America.
È anche un momento felice per le relazioni Cina-
Cuba, non solo per affinità politiche. Lo scorso giugno era a La Habana il vice presidente del paese asiatico, Xi Jinping e fu accolto da Raul Castro e sono stati firmati 13 accordi di cooperazione in materia di telecomunicazioni, trasporti, biotecnologie e l'energia.Commerci reciprocamente vantaggiosi, investimenti, scambi culturali e politici, caratterizzano i rapporti della Cina con questi due paesi (Cuba e Venezuela), ma anche con gli altri nella regione. Anche coloro che non sono politicamente legati, come il Cile, Colombia e Perù prima di Ollanta Humala.In relazione a paesi dell'America Latina e dei Caraibi, il presidente cinese Hu Jintao ha affermato nel 2008, quando visitò vari paesi, che il commercio del suo paese era aumentato di dieci volte, da 10.000 milioni a 100.000 milioni di dollari. Ma il commercio ha continuato a crescere e, al 2010, era salito a 140.000 milioni.La Cina sta portando avanti i suoi accordi con altri paesi dell'America Latina. Con l'Argentina ha firmato un accordo lo scorso anno da 10.000 milioni di dollari per gli investimenti ferroviari, di cui una parte sarebbe andato al ramo Belgrano Cargas.
Per ovvie ragioni di dimensioni, mercato e vendite, il commercio cinese ha puntato la mira verso il Brasile, lider del Mercosur e membro del BRIC (gruppo globale composto di quel paese e la Russia, India e Cina).
Tatticamente questa tendenza sarà rafforzata perché il Brasile ospiterà la Coppa del Mondo nel 2014 e le Olimpiadi due anni dopo. Ci sarà bisogno di costruire stadi, infrastrutture, ecc, che hanno un importo tra 60.000 e 120.000  milioni di dollari.
La Cina ha inoltre firmato accordi con l'Uruguay, da quando è presidente Vázquez José Mujica, e anche con altri paesi minori, come la Bolivia. In quest'ultimo caso, dopo trattative tra il 2009 e il 2010, si è firmato un accordo definitivo per costruire un satellite di comunicazioni di terza generazione, che sarà battezzato "Tupac Katari". Dovrebbe essere lanciato in orbita nel 2013 e la sua funzione principale è quella di migliorare il collegamento delle telecomunicazioni e di Internet in molte parti del paese.Per Evo Morales, è una priorità per poter rispettare un articolo della nuova Costituzione che garantisce il diritto di tutti i boliviani per le comunicazioni. La Tupac Katari costerà complessivamente 300 milioni di dollari e prevede anche la formazione del personale tecnico dell'Agenzia Spaziale boliviana. Oltre a rendersi indipendenti, questo progetto consente di risparmiare il 40% del costo attuale dell telecomunicazioni via satellite rispetto allle aziende che oggi vendono questi servizi: Intelsat, Eurotv, Hispasat, Argsat, Satmex e Sesnewskys.Un altro progetto cino-boliviano prevede la costruzione della linea ferroviaria elettrica, per passeggeri e merci, che unisca Santa Cruz all'Oceano Pacifico.
Sono apprezzabili anche gli investimenti cinesi in Ecuador. Gli asiatici l'anno scorso hanno fornito 1.700 milioni di dollari per finanziare il progetto idroelettrico Coca Codo Sinclair e altri 571 milioni sono previsti per un'altra idroelettrica. I termini di questi prestiti sono a favore di Rafael Correa, in quanto hanno un tasso di interesse del 6,35 per cento a 15 anni, con quattro di grazia.

06/04/11

Ecuador caccia l'ambasciatrice USA

I rapporti diplomatici tra l'Ecuador e gli Stati Uniti, si sono nuovamente scaldati e hanno subito una battuta d'arresto.
Martedì 5 aprile è stata  dichiarata "persona non grata" l'ambasciatrice degli Stati Uniti a Quito, Heather Hodges, e invitata a lasciare il paese "nel più breve tempo possibile".
Un provvedimento che rende nuovamente teso un rapporto che aveva già vissuto momenti difficili negli ultimi anni ma che sembrava molto migliorato, è in reazione ad una rivelazione in un cable diplomatico trapelato con Wikileaks.
Il cable in questione proveniente dall'Ambasciata USA in Ecuador, datato 2009, parla della presunta corruzione promosso dal ex comandante nazionale della polizia dell'Ecuador, Jaime Hurtado Vaca, e che questa, potrebbe essere già stata a conoscenza del Presidente Rafael Correa al momento della nomina del comandante.
Dopo aver ordinato l'espulsione del diplomatico, il presidente ecuadoriano ha accusato gli Stati Uniti di "spiare" la polizia del suo paese e di "cercare di coinvolgere il presidente nel caso di corruzione".
C'è gia un precedente. Nel 2009, quando Jaime Hurtado Vaca era comandante della polizia, due funzionari dell'Ambasciata USA a Quito, furono espulsi dal governo ecuadoriano, tra le accuse di interferire nelle questioni di sicurezza interna al fine di ottenere informazioni classificate della polizia ecuadoriana.

30/11/10

L'Ecuador disposto a dare cittadinanza a Julian Assange


Mentre tutti stanno dando la caccia al "traditore" Julian Assange, introvabile da parecchi giorni, dopo che la democratica e liberale Svezia gli ha negato il diritto di cittadinanza e con l'Australia, suo paese d'origine, determinata a negarle la protezione al fondatore di Wikileaks, il governo dell'Ecuador è pronto invece a offrire una residenza legale, sempre che venga richiesta, a Julian Assange. 
«Senza alcun tipo di problemi e senza nessuna condizione», ha assicurato il vice ministro degli esteri, Kintto Lucas al sito locale Ecuadorinmediato.
Il vice ministro ha anche precisato che inviterà Assange a visitare il Paese, dove potrà esporre le informazioni in suo possesso sull'America Latina e sull'Ecuador in particolare e sulle ingerenze nordamericane nella regione.

08/10/10

Il golpe in Ecuador. filo conduttore a Miami?

Il viceministro degli esteri ecuatoriano, Kintto Lucas, ha denunciato che la chiamata alla sollevazione interna fu fatta a Miami da parte del ex presidente Lucio Gutiérrez, sette giorni prima del tentato golpe del 30 settembre.
Il 23 settembre, all'Instituto Interamericano por la Libertad y la Democracia, di Miami, Gutiérrez, si espresse al riguardo alla conferenza  de "Il Socialismo del XXI secolo e la crisi in Ecuador" e sostenne la necessità di cacciare dal potere il presidente Rafael Correa.
Per Kintto Lucas,questi fatti devono essere investigati a fondo, ritenendo un forte vincolo questo appuntamento con i fatti del 30 settembre.
Nella dichiarazione al programma radio El poder de la palabra, del Quotidiano Ecuadorinmediato.com Kintto Lucas rivela inoltre che nello stesso istituto ci fu una riunione con il noto controrivoluzionario cubano Carlos Alberto Montaner (ex agente CIA) e altri cubani anticastristi, vincolati con settori dell'estrema destra in vari paesi.
Tra i vari temi trattati, Gutiérrez ha dichiarato che le truppe sono scontente dell'avvicinamento , da parte di Correa, ai governi di sinistra e ai vincoli con le FARC. Un'altro motivo si scontento, è lo smartellamento degli apparati dei servizi, citando tra i presenti alla conferenenza l'ex colonnello Mario Pazmiño, (accusato dalla stampa di essere vincolato con la CIA) come uno di quelli che ne ha sofferto le conseguenze.
Alla Conferenza erano presenti impresari venezuelani contrari al governo di  Chávez e molte personalità della destra nordamericana vincolata con l'ex presidente Bush.

23/01/10

Ecuador: Tre anni di cambiamento radicale



L'intervento del Presidente Rafael Correa per il terzo anniversario della Rivoluzione dei Cittadini, ha  posto l'attenzione sull'intensa attività del proprio governo per effettuare cambiamenti radicali del paese, tra questi l'adozione della nuova Costituzione nel 2008, è una delle pietre miliari della rivoluzione.
"Abbiamo già la nostra nuova Costituzione, questa canto alla vita, di tutte e di tutti, rendendo conto al popolo ecuadoriano(...) ora abbiamo un nuovo quadro istituzionale che seppellisce e seppellirerà definitivamente la lunga e triste notte neoliberale", ha affermato.
Le critiche degli oppositori al governo, con intenzioni destabilizzanti, restano senza appoggio, perché "nessuno crede in loro". "Non c'è alcuna opposizione, c'è solo un tentativo sistematico di cospirazione e destabilizzazione, ma non passeranno, siamo maggioranza, uniti, e vinceremo", ha detto.
Rafael Correa ha ricordato che in passato la politica estera era "sottomessa" mentre ora è di dignità, di sovranità, e per il rispetto e l'integrazione latinoamericana.
Ha sottolineato che sono 4 gli assi alla base del progetto rivoluzionario dell'Ecuador: il Governo nazionale, le assemble, i governi locali e i cittadini, ai quali chiede di fare un patto di sangue per continuare con "questa nave rivoluzionaria", ricordando che l'opzione preferenziale del governo ecuadoriano sarà sempre verso i poveri, i giovani e i popoli ancestrali.
Alla fine di un discorso che risultò molto emozionante per la folla, ha ricordato Simón Bolívar e Eloy Alfaro, suoi grandi ispiratori e ha dichiarato che la Rivoluzione Cittadina "sta trasformando e continuerà a trasformare questa nazione."
“Revolución Ciudadana" per tre, dieci, 30, 300 anni, perché questa rivoluzione non la ferma niente e nessuno. "Hasta la victoria siempre, feliz tercer aniversario Patria querida!"

30/12/09

Una nuova agenzia


È partita alla grande la nuova e prima agenzia pubblica dell'Ecuador, con 1300 visite in 15 ore.
Vi segnalo dunque questa altra indipendente fonte di notizie dall'Ecuador: ANDES