12/01/10

¿Cuba terrorista?


di Mildred Legrá C. - 06 gennaio 2010
Articolo originale in spagnolo su ahora.cu

Perfino un bambino di terza elementare a Cuba, riderebbe per l’affermazione da parte del governo USA, di inscrivere il nostro paese in una lista senza senso ne giustizia.
Il Governo nordamericano, dopo il fallito attentato, nel periodo natalizio, sull’aereo per Detroit, ha annunciato nuovi provvedimenti per il controllo dei passeggeri provenienti da paesi catalogati come “Stati che patrocinano il terrorismo”.
Sembrava che il presidente Barak Obama fosse persona più intelligente e riflessiva, ma invece dimostra di non conosce per nulla Cuba e i cubani.
Poche nazioni hanno sofferto come Cuba il flagello del terrorismo. Come sono poche quelle che, come Cuba, hanno mantenuto, di fronte a questa minaccia alla sopravvivenza umana, una posizione ferma e opposta.
Adesso risulta che, per una svista della vigilanza, e una lettura disinvoltura delle informazioni in possesso alla sicurezza, ci sono 14 paesi messi all’indice dalla Casa Bianca, con lo scopo che i passeggeri che provengono da questi paesi, siano controllati in maniera estrema.
Tra questi c’è Cuba, questa piccola isola che praticamente non ha avuto pace fin dal 1959, sotto attacchi violenti provenienti da Miami, oppure compiuti in altri territori, ma sempre con le leve di comando che partono da Miami, causando lutti per tutto questo lungo periodo. C’è da ricordare il crudele disastro aereo, quando Posada Carriles, ordinò di far esplodere un aereo della Cubana de Aviación in pieno volo causando la morte di 73 persone innocenti.
Risulta invece adesso che i terroristi sono i cubani,che vivono in un piccolo paese del mondo, dove la gente cammina liberamente per le sue strade senza nascondere armi, e dove le scuole, gli aeroporti, i luoghi pubblici, sono aree di piena sicurezza.
È per questo che la Sección de Intereses Cubanos a Washington assicura che “il Governo dell’isola, coopera nella lotta internazionale contro il terrorismo e condanna la sua inclusione nella lista dei “patrocinatori del terrorismo”.
Il portavoce Alberto González, ha dichiarato che il suo paese “compie e compierà con tutte le misure di sicurezza riconosciute internazionalmente per questi casi”, e segnalò che il popolo cubano “non riconosce nessuna autorità morale al governo USA per certificare e includere i cubani in questo tipo di liste”.
Sabotaggi, attacchi, assassini senza pietà, sono gli atti che noi cubani abbiamo sofferto sulla nostra pelle, organizzati da gruppi provenienti da questo potente paese, dove si alimenta e sviluppa il terrorismo mondiale.
Tutte azioni ostili e aggressive nei confronti di Cuba, fin dal trionfo della Rivoluzione,  che hanno causato enormi perdite materiali e umane al popolo cubano, così come incalcolabili sofferenze ai suoi cittadini.
Tuttavia, il governo degli Stati Uniti e tutti i suoi presidenti, in una maniera o l’altra, si sono sempre dimostrati indifferenti davanti a questi fatti, che farebbero tremare il cuore a qualsiasi essere umano. D’altronde, che altra cosa possiamo pensare se in quel paese non si sorprendono  più che ogni giorno muoiono una media di 80 persone colpite da arma da fuoco.
È indegno accusare un paese come Cuba di terrorismo. Il governo nordamericano è stato smentito anche attraverso uno dei editorialisti del Washington Post, Eugene Robinson, che affrontando questo caldo tema nel mondo, assicuro: “…Cuba non è uno stato allo sfacelo, dove si possano trovare frange del territorio fuori dal controllo del governo, anzi, è una delle società più duramente sotto embargo del mondo, un luogo dove l’idea che un cittadino possa procurarsi e portare con se dell’esplosivo plastico o armamentario terroristico di qualsiasi tipo, è semplicemente ridicolo…”
Burlesco è quando ci qualificano come terroristi, ancora di più quando i media dell’informazione seguono sulla stessa linea, pubblicando questa visibile bugia, e senza portare nessun elemento

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