27/09/09

Honduras: 90 giorni di golpe



L'evoluzione c'è stata lunedì 21 settembre quando, con un percorso ancora sconosciuto, il presidente legittimo dell'Honduras, Manuel Zelaya, costretto all'esilio forzato il 28 giugno scorso da un colpo di stato militare, è riuscito a rientrare nel suo paese, beffando forti apparati di controllo messi in piedi da militari e polizia, e adesso si trova ospite nell'ambasciata del Brasile a Teguciglpa.
Ha dichiarato di essere rientrato, come promesso, non per sfida ma “per avviare un dialogo che consenta il ritorno della democrazia nel Paese”, e a chiesto al popolo di continuare a manifestare pacificamente.
Un grande assemblamento di gente introno all'ambasciata, che voleva portare il saluto ed il sostegno a "Mel", è stato violentemente disperso, con feriti e arresti in pieno stile pinochet e dichiarando lunghi coprifuochi.
Anche l'ambasciata è stata aggredita con gas tossici e cannoni ad ultrasuoni, la denuncia è stata documentata dal vivo. Un gas tossico che ha provocato malori fra la settantina di persone asserragliate nella sede diplomatica con alcune persone che vomitavano sangue.
Ultima ora: Il golpista Micheletti ha dato 10 giorni di tempo al Brasile per definire lo status di Zelaya-

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