29/11/09

Elezioni in Honduras


Siamo arrivati alla farsa finale.
Il presidente legittimo, Manuel Zelaya, ancora ospitato nell’ambasciata del Brasile a Tegucigalpa, ha sostenuto più volte che non accetterà nessun verdetto di queste elezioni illegali, mentre solo in pochi paesi hanno rilasciato più o meno convinte dichiarazioni di riconoscimento dell'esito del voto, gli USA, Panama, Perù.
Molti canditati si sono ritirati per non rendersi pertecipi a questo imbroglio nei confronti del popolo.

Mentre la resistenza ha esortato a boicottare le elezioni e a stare in casa in segno di protesta, vi è stata una forte azione di repressione preventiva, da parte della polizia e dell'esercito, nei confronti delle organizzazioni per i diritti umani e del fronte della resistenza.
I primi dati della resistenza parlano di  strade e seggi praticamente vuote e fortemente presidiati da esercito e polizia,  con una affluenza molto bassa, mentre la stampa e le televisioni filo golpisti mostrano solo le sedi delle urne dei quartieri ricchi della capitale, le uniche con un po' di movimento e dove sono stati dislocati i pochi osservatori che si sono prestati alla burla generale.
Tra poche ore ci saranno i dati "officiali", il golpe continua...



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